a cura di Enrico Fuselli
Anche le Guardie di Finanza diedero un loro eroico contributo durante la Resistenza per salvare la vita a Ebrei e a perseguitati politici. Ecco due esempi insigni App. Domenico Amato, Medaglia d’oro al merito civile (alla memoria), concessa il 18 giugno 2008 con la seguente motivazione: «Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente e ad inoltrare la corrispondenza e i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche veniva infine trasferito in Austria, perdendo la vita in un campo di concentramento. Mirabile esempio di altissima dignità morale e di generoso spirito di sacrificio ed umana solidarietà. 1943-1945 - Mauthausen - Gusen (Austria)». Domenico Amato nacque a San Nicola La Strada (CE) il 15 settembre 1905, da Giovanni ed Angela Maria Serra; dedicatosi al duro lavoro di cavatore, si arruolò nella R. Guardia di Finanza nel novembre 1923. Dopo il corso di istruzione, frequentato a Maddaloni presso il Battaglione Allievi, fu destinato alle brigate di Duino (TS), Monfalcone (GO), Pirano (Slovenia), Fiumara (Croazia), Campo (NA), Bari, Binate (CO), Ronago (CO), Como, Domodossola (VB), Aosta e Casamoro (VA). Il 17 agosto 1939 sposò Maria Anna Combi, dalla quale aveva già avuto la figlia Maria Angela (03.02.1936); dopo il matrimonio nacquero Giovanna (06.09.1940) ed Ileana (24.07.1942). Prestando servizio a Casamoro, frazione di Porto Ceresio, conobbe il finanziere Centurioni e aderì alla cellula dell’organizzazione Caminada per l’aiuto ai perseguitati dal regime fascista e dall’occupante nazista. L’attività dei finanzieri non passò inosservata: la Polizia di frontiera tedesca, infatti, era al corrente «che si faceva contrabbando di uomini verso la Svizzera attraverso il lago di Lugano, con l’aiuto di alcuni finanzieri». Il 17 febbraio 1944 venivano così colti sul fatto ed arrestati l’appuntato Amato, unitamente al pescatore Pietro Buzzi (classe 1917) ed al commerciante Antonio Angelo Cattaneo (classe 1891), tutti responsabili di aver «già aiutato più volte a fuggire persone che volevano riparare in Svizzera, tra cui Ebrei e criminali politici. I fermati confessarono durante l’interrogatorio a cui furono sottoposti». Rinchiuso dapprima nel carcere varesino dei Miogni, il 29 febbraio fu consegnato ai nazisti; trasferito a Bergamo, il 16 marzo 1944 lasciò la città per Mauthausen, dove giunse il 20 marzo 1944. Le autorità del lager lo destinarono al tristemente noto lager di Gusen, dove morirono moltissimi nostri connazionali. Il 27 febbraio 1945 l’appuntato Domenico Amato morì nel sottocampo di Gusen.La pratica per il conferimento della medaglia d’oro al merito civile è stata istruita ed inoltrata alle autorità competenti dal Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma, presieduto dal gen. c.a. Luciano Luciani e diretto dal cap. Gerardo Severino.
Fin. Tullo Centurioni Medaglia d’oro al merito civile (alla memoria), concessa il 18.06.2008 con la seguente motivazione: «Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente e ad inoltrare la corrispondenza e i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche veniva infine trasferito in Austria, e successivamente dichiarato disperso. Mirabile esempio di altissima dignità morale e di generoso spirito di sacrificio ed umana solidarietà» 1943-1945 - Mauthausen (Austria). Nato a Dolcè il 9 aprile 1912 da Giuseppe e Olivia Marcotto, lavorò come fabbro fino alla chiamata del militare (fu incorporato nel battaglione Intra del 4° Reggimento Alpini); si arruolò nella R. Guardia di Finanza l’8 aprile 1936. Dopo il corso d’istruzione presso la Scuola Alpina di Predazzo, fu destinato alle brigate di Ponte Valtellina (SO), Melegnano (MI), Monte Casolo (VA) e Porto Ceresio (VA). A Melegnano conobbe la donna della sua vita, Rosa Caminada, sposata il 25.01.1941 a Porto Ceresio. La consorte di Centurioni fu il tramite quasi certo che mise in rapporto Amato e Centurioni con gli zii, don Costantino e Ludovico Caminada, che misero in piedi una piccola cellula operativa nel Varesotto per aiutare i perseguitati dal regime fascista prima e poi dall’occupante nazista. Sull’attività di Centurioni e di altri finanzieri, scrisse il 13 dicembre 1944 il questore di Varese agli uffici di P.S. di Porto Ceresio, Ponte Tresa e Luino, sostenendo che “consta altresì che al traffico [di persone, messaggi e generi attraverso la frontiera italo-elvetica] non siano estranei elementi della Guardia di Finanza, della confinaria, sacerdoti, militari diversi e numerosi civili. Particolarmente attiva è stata la Finanza”. Un mese dopo la cattura dell’appuntato Domenico Amato, il 21 marzo 1944 i nazisti arrestarono Tullo Centurioni, in servizio presso il valico di frontiera di Porto Ceresio, per “traffico di corrispondenza epistolare da e per Svizzera”. Tradotto inizialmente nel carcere dei Miogni di Varese, il 26 maggio 1944 fu trasferito nel carcere milanese di S. Vittore, nel VI raggio, requisito dalle SS per rinchiudervi i propri prigionieri; qui rimase fino al 20 settembre 1944, quando fu deportato nel lager di Bolzano. Il 20 novembre 1944 il finanzieri fu rinchiuso su un convoglio per il campo di concentramento di Mauthasen; il 5 dicembre 1944 fu assegnato al famigerato sottocampo di Melk (Austria), dove rimase fino al 15 aprile 1945, quando tornò a Mauthausen. Liberato dalle truppe alleate il 5 maggio 1945, non fece mai ritorno in Italia (quasi certamente al momento della liberazione doveva essere ridotto a pelle ed ossa). Si ignora dove sia stato sepolto. La pratica per il conferimento della medaglia d’oro al merito civile è stata istruita ed inoltrata alle autorità competenti dal Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma, presieduto dal gen. c.a. Luciano Luciani e diretto dal cap. Gerardo Severino.
"Bibliografia Bibliografia E. FUSELLI - G. SEVERINO, Da Dolcè a Mauthausen. Storia di Tullo
Centurioni, medaglia d’oro al merito civile, «La Valdadige nel Cuore», XV (2008), pp. 45-54.
E. FUSELLI - G. SEVERINO, Gli eroi del Ceresio. Storia di due medaglie d’oro al merito civile,
Roma, Museo Storico della Guardia di Finanza – A.N.F.I., 2010.
LUCIANI – G. SEVERINO, Gli aiuti ai profughi ebrei e ai perseguitati: il ruolo della Guardia di Finanza
(1943-1945), II edizione, Roma, Museo Storico della Guardia di Finanza, 2008.